Dagli anni ’90, l’UNHCR si è adoperata con impegno crescente nella protezione dell’ambiente e nell’affrontare le sfide poste dall’accoglienza di un numero rilevante di persone in un’area ristretta. Negli ultimi due decenni, abbiamo attuato programmi e iniziative volti a migliorare la gestione sostenibile dell’ambiente, con l’obiettivo di ridurne il degrado e di valorizzare le risorse a disposizione dei rifugiati e degli sfollati interni e delle comunità che li ospitano.
Le calamità naturali e il cambiamento climatico sono fonti di costante preoccupazione. Si stima che, dal 2009, una persona al secondo sia costretta a fuggire a causa di una calamità naturale, e che dal 2008 siano 22,5 milioni le persone che in media hanno abbandonato i propri luoghi per via del clima o di eventi meteorologici (Rapporto globale sugli spostamenti interni – GRID 2018). Il Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici, comitato consultivo scientifico delle Nazioni Unite, prevede un aumento del numero di rifugiati e sfollati interni nel corso di questo secolo. La maggior parte delle persone che rientrano nel mandato dell’UNHCR sono concentrate nelle aree più vulnerabili del mondo. I cambiamenti climatici li costringeranno a vivere in condizioni di crescente povertà e spostamenti, esacerbando i fattori che portano allo scoppio di conflitti, e rendendo ancora più complessi sia i bisogni umanitari che le risposte a tali situazioni.
Siamo profondamente preoccupati per le enormi sfide in materia di protezione poste dai disastri e dagli spostamenti legati al clima e stiamo collaborando con altre agenzie e una serie di partner per tutelare le popolazioni a rischio.
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