L’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, ieri sera ha evacuato un gruppo di 79 richiedenti asilo vulnerabili dalla Libia al Ruanda, dove saranno al sicuro.
L’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, ieri sera ha evacuato un gruppo di 79 richiedenti asilo vulnerabili dalla Libia al Ruanda, dove saranno al sicuro. Questi voli salvavita dalla Libia al Ruanda erano sospesi da quasi un anno a causa della chiusura delle frontiere e delle restrizioni ai movimenti imposte dalla diffusione del COVID-19 su scala mondiale.
Il gruppo evacuato ieri sera fa seguito agli altri 306 rifugiati messi in salvo finora grazie al Meccanismo di transito di emergenza (ETM), concordato e istituito a metà del 2019 da Governo del Ruanda, UNHCR e Unione Africana.
Il volo charter UNHCR decollato ieri pomeriggio dalla capitale libica, Tripoli, è atterrato in tutta sicurezza all’aeroporto internazionale di Kigali alle 22, ora locale. Il gruppo includeva uomini, donne, e minori provenienti da Eritrea, Sudan e Somalia. La maggior parte di loro viveva a Tripoli, ma, in precedenza, molti erano stati tenuti in stato di detenzione, alcuni di loro per diversi anni.
Questi voli di evacuazione rappresentano una vitale ancora di salvezza per i rifugiati e i richiedenti asilo intrappolati in Libia. Il meccanismo ETM offre speranza e assicura un canale sicuro e strutturato verso soluzioni a lungo termine. Tuttavia, il numero di posti disponibili tramite l’ETM e altri voli di evacuazione umanitaria continua a essere insufficienti. L’UNHCR si batte affinché un numero maggiore di Paesi prenda parte mettendo a disposizione più posti per i rifugiati più vulnerabili.
In assenza di canali regolari, le persone disperate continuano a intraprendere pericolosi viaggi via mare che portano tragicamente alla perdita di vite umane. Dal 10 novembre, si stima che 114 rifugiati o migranti sarebbero annegati o andati dispersi nel corso di quattro naufragi verificatisi al largo della costa libica.
I richiedenti asilo evacuati dalla Libia sono stati portati nella struttura di transito di Gashora, dove l’UNHCR sta assicurando loro assistenza, tra cui alloggio, cibo, acqua, cure mediche, sostegno psicosociale e corsi di lingua. Resteranno nella struttura di transito, nell’attesa che si trovino soluzioni in loro favore, quali reinsediamento, ritorno volontario ai precedenti Paesi di asilo o ai Paesi di origine, quando vi siano le condizioni affinché ciò avvenga in sicurezza, oppure integrazione nelle comunità locali ruandesi.
Con quest’ultima evacuazione, il numero di rifugiati e richiedenti asilo vulnerabili portati al sicuro fuori dalla Libia quest’anno sale a 581, di cui 221 mediante il reinsediamento. Attualmente, più di 45.200 rifugiati e richiedenti asilo risultano registrati con l’UNHCR in Libia, compresi quasi 670 trattenuti in centri di detenzioni gestiti dal governo.
L’UNHCR rinnova l’appello a rilasciare in modo ordinato tutti i rifugiati e richiedenti asilo trattenuti in stato di detenzione arbitraria.
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