Un rapporto pubblicato oggi sulla risposta alla situazione dei rifugiati in Siria ha evidenziato che mentre sono stati fatti significativi progressi nel fornire assistenza, il numero di rifugiati siriani che vivono in povertà continua ad aumentare nei paesi ospitanti nella regione e garantire loro accesso ai servizi di base rimane una sfida critica.
Il rapporto di metà anno sul Piano Regionale per i Rifugiati e la Resilienza (3RP) del 2016, rilasciato dall’UNHCR insieme ad oltre 200 attori nazionali ed internazionali, analizza i progressi raggiunti fino ad ora quest’anno nell’aiutare i rifugiati e le comunità ospitanti in Turchia, Giordania, Iraq, Libano ed Egitto.
Con il conflitto in Siria al suo sesto anno, i governi e le comunità ospitanti continuano ad assumersi pesanti responsabilità politiche, economiche, sociali e di sicurezza. Le istituzioni pubbliche si trovano estremamente sotto pressione nel tentativo di garantire servizi di base ad un numero sempre crescente di persone vulnerabili, e le infrastrutture esistenti sono messe a dura prova.
Il rapporto evidenzia che, con il generoso sostegno dei donatori, i partner 3RP nel 2016 hanno distribuito assistenza in contanti a 102.853 famiglie, cibo a 2.035.767 persone, 1.090.795 consultazioni mediche primarie, alloggi a 25.148 famiglie ed altre forme di assistenza di emergenza a rifugiati e popolazioni ospitanti. A 5.603 persone è stato fornito supporto per trovare lavoro.
Una risposta chiave del 3RP è stato investire in servizi e sistemi nazionali nei paesi ospitanti, che sono sempre più sotto pressione, e i nostri partner riferiscono di almeno 200 strutture per l’educazione e per la sanità a cui è stato fornito sostegno.
Ci sono novità che lasciano ben sperare anche nell’ambito dell’impiego, con permessi di lavoro rilasciati ai siriani in Giordania e un nuovo regolamento che consente ai rifugiati siriani di accedere al mercato del lavoro in Turchia. Queste iniziative positive, promosse in occasione della Conferenza per la Siria a Londra di febbraio, devono essere accompagnate con continui e generosi finanziamenti e con condivisione della responsabilità da parte della comunità internazionale.
Nonostante questi progressi, il rapporto mette in guardia rispetto alle condizione di crescente povertà in cui versano i rifugiati nella regione. In Libano, nel primo quarto del 2016, il debito medio delle famiglie rifugiate è aumentato e la percentuale di persone che vivono sotto la soglia di povertà è cresciuta fino al 70%, rispetto al 50% nel 2014. In Giordania, il 90% dei rifugiati siriani registrati nelle aree urbane vive sotto la soglia nazionale di povertà, mentre il 67% delle famiglie vive in debito. In Egitto, circa 62.000 rifugiati vivono in condizioni di povertà.
Maggiori fondi aiuterebbero la programmazione e le operazioni del 3RP per mitigare l’ulteriore impoverimento di questi rifugiati e delle comunità ospitanti, e per affrontare i rischi di protezione associati ad una maggiore povertà, tra cui meccanismi negativi di risposta, ed i bisogni essenziali delle persone vulnerabili.
Il rapporto nota che il 30%, ossia 1.38 miliardi di USD, dei 4.55 miliardi di USD chiesti dalle Agenzie delle Nazioni Unite, dalle organizzazioni intergovernative e dalle ONG nell’ambito del 3RP, è stato ricevuto alla data del 31 maggio. L’UNHCR e i suoi partner fanno appello per maggiori finanziamenti e affinchè i fondi promessi siano erogati più rapidamente, inclusi quelli promessi in occasione della Conferenza di Londra.
L’UNHCR e i suoi partner del 3RP stanno già lavorando alla pianificazione per il 2017 e dopo, e per questo è necessaria una solidarietà internazionale continua, così che le agenzie in tutti i settori e in tutti i paesi possano pianificare al meglio i propri interventi, stanziare le proprie risorse, fornire assistenza continuativa e sicura ai beneficiari, e fornire un sostegno più a lungo termine alle comunità ospitanti.
Il rapporto di metà anno 3RP presenta dati aggiornati al 31 maggio, basati su meccanismi di gestione delle informazioni e di reporting coordinati.
Per leggere il rapporto:
http://www.3rpsyriacrisis.org/ o http://data.unhcr.org/syrianrefugees/regional.php.
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