L’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, esprime dolore ed estrema preoccupazione per le violenze nel corso delle quali 10 rifugiati sono rimasti uccisi e 19 feriti, tra cui un membro della comunità di accoglienza, nella contea di Madi Okollo, nell’Uganda settentrionale.
L’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, esprime dolore ed estrema preoccupazione per le violenze nel corso delle quali 10 rifugiati sono rimasti uccisi e 19 feriti, tra cui un membro della comunità di accoglienza, nella contea di Madi Okollo, nell’Uganda settentrionale.
Secondo le informazioni pervenute finora, venerdì 11 settembre 2020, intorno alle ore 17, i toni di una disputa scoppiata tra membri della comunità locale e rifugiati vicino a un punto di distribuzione dell’acqua si sono rapidamente inaspriti fino a portare a un violento attacco ai danni di questi ultimi nei pressi del Tika village, all’interno del campo Rhino, in cui vivono i rifugiati originari del Sud Sudan.
Oltre all’elevato numero di vittime, è confermato che 15 abitazioni di rifugiati sono state rase al suolo dalle fiamme e altre 26 saccheggiate e vandalizzate.
L’UNHCR esprime profonda preoccupazione per l’incolumità di 10 rifugiati che continuano a risultare dispersi e si appella alle autorità affinché avviino immediatamente le ricerche.
L’Agenzia esprime le proprie condoglianze alle famiglie di quanti hanno perso la vita e augura pronta guarigione alle persone ferite.
“La violenza sproporzionata con cui la comunità locale ha reagito alla disputa pubblica segnala la presenza di una minaccia al delicato equilibrio della coesistenza pacifica, che caratterizza i villaggi rurali nei quali i rifugiati vivono al fianco dei membri delle comunità ugandesi di accoglienza”, ha dichiarato Joel Boutroue, Rappresentante dell’UNHCR in Uganda.
“In un ambiente segnato da scarsità di risorse, eventi tragici come quello verificatosi venerdì scorso destano estrema preoccupazione, dato che sia la comunità di accoglienza sia quella rifugiata devono far fronte a crescenti difficoltà e a un accesso ridotto a servizi di base e opportunità di sostentamento”.
L’Agenzia esorta alla calma e lavora con le autorità per assicurare che siano adottate misure di sicurezza supplementari e che si svolgano indagini in merito a quest’evento mortale per poterne chiarire le circostanze, compreso il ruolo svolto dalle autorità locali.
L’UNHCR ha immediatamente dispiegato il proprio personale sul campo, per assicurare supporto ai rifugiati rimasti profondamente traumatizzati dall’attacco e lavora con le controparti governative e coi partner per rispondere alle esigenze delle persone colpite, intraprendendo, allo stesso tempo, iniziative riconciliatorie.
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