L’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, accoglie con favore la nuova legge in materia di apolidia entrata in vigore in Ucraina questa settimana. Tra i diversi diritti e opportunità, la legge darà a migliaia di persone prive di nazionalità una possibilità di lavorare legalmente, studiare e accedere all’assistenza sanitaria, e, infine, una volta che sarà loro riconosciuto lo status di apolidi, costituirà una chiave di accesso alla cittadinanza.
La legge, conosciuta come ‘Emendamenti a taluni atti legislativi dell’Ucraina inerenti al riconoscimento dello status di apolidi’, è stata firmata questa settimana dal Presidente dell’Ucraina dopo essere stata adottata dal Parlamento il 16 giugno.
La misura rappresenta un passo importante nella campagna volta a porre fine all’apolidia nel Paese.
Essa istituisce formalmente una Procedura di determinazione dell’apolidia di cui si prevede beneficeranno circa 35.000 persone, riconosciute apolidi o la cui nazionalità non è definita.
Tra queste vi sono le persone che soggiornano in Ucraina da molti anni — a partire dalla dissoluzione dell’ex Unione Sovietica — e che non hanno potuto acquisire la cittadinanza ucraina o quella di qualunque altro Paese in quanto prive dei documenti necessari o di legami coi Paesi nati dal crollo dell’URSS.
Grazie all’introduzione della procedura, le persone il cui status di apolide è stato riconosciuto ora potranno regolarizzare il proprio soggiorno ottenendo il permesso di soggiorno temporaneo. Godranno del diritto alla libera circolazione, al lavoro e all’accesso all’istruzione e ai servizi sanitari.
Di fondamentale rilevanza è il fatto che la legge spianerà la strada alla possibilità di divenire cittadini ucraini per naturalizzazione. Dopo cinque anni di soggiorno ininterrotto in Ucraina, alle persone riconosciute apolidi sarà concesso il diritto di presentare domandadi naturalizzazione.
La legge è stata presentata da membri del Parlamento in stretta collaborazione con il Servizio di Stato per le Migrazioni e il Ministero dell’Interno e in consultazione con altri enti governativi, esperti della società civile e UNHCR.
L’UNHCR ha svolto attività di advocacy per l’introduzione di una Procedura di determinazione dell’apolidia fin dal 2013, quando l’Ucraina ha aderito ai due trattati delle Nazioni Unite sull’apolidia: la Convenzione del 1954 sullo status degli apolidi e la Convenzione del 1961 sulla riduzione dell’apolidia.
L’UNHCR è pronta a supportare le autorità nell’implementazione della legge e si è offerta di assistere il Servizio di Stato per le Migrazioni dell’Ucraina organizzando sessioni formative per il personale competente impiegato nei dipartimenti regionali nonché per i professionisti legali, compresi quelli dei Centri di assistenza legale gratuita gestiti dallo Stato. L’UNHCR, inoltre, svolgerà attività di sensibilizzazione tra le popolazioni interessate in relazione alla possibilità di presentare domanda di riconoscimento dello status di apolide.
L’apolidia segna le vite di milioni di persone in tutto il mondo, privandole dei diritti fondamentali e di riconoscimento ufficiale. Secondo i dati registrati da 76 Paesi, nel mondo vi sarebbero 4,2 milioni di persone apolidi, ma l’UNHCR ritiene che il numero reale sia significativamente più elevato.
Nel 2014 l’UNHCR ha lanciato la campagna globale #IBelong per porre fine all’apolidia entro dieci anni. Da allora, 95 governi, società civile e organizzazioni internazionali e regionali hanno assunto impegni volti a contrastare tale condizione, una delle principali cause di privazione dei diritti umani per milioni di persone nel mondo.
Oltre a sostenere gli sforzi del Governo volti a far fronte alle criticità poste dall’apolidia, l’UNHCR in Ucraina assicura assistenza a rifugiati, richiedenti asilo, sfollati interni e altre persone colpite dal conflitto e supporta la ricerca di soluzioni. Quasi 1,7 milioni di persone sono stati colpiti dalle conseguenze del conflitto, tra cui 734.000 sfollati all’interno del Paese.
L’UNHCR supporta da tempo le autorità nazionali e la società civile nella risposta alle esigenze delle persone in fuga assicurando assistenza legale, materiale e sociale, anche nell’ambito dei piani di contenimento del Covid-19. La priorità delle attività implementate dall’UNHCR prevede il rafforzamento dei diritti e delle libertà di queste persone, il miglioramento delle loro condizioni di vita e la proposta di soluzioni a lungo termine.
FINE
Per maggiori informazioni:
Per saperne di più:
https://www.unhcr.it/chi-aiutiamo/apolidi
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