L’UNHCR accoglie con favore la dimostrazione di solidarietà del Papa nei confronti dei rifugiati di tutto il mondo, anche offrendo un’alloggio a tre famiglie siriane, durante la sua visita odierna nell’isola di Lesbo.
Papa Francesco è rientrato oggi a Roma da Lesbo con 12 siriani: tre donne, tre uomini e sei bambini dai quattro ai 14 anni di età. Il Vaticano sta sostenendo il trasferimento del gruppo a Roma, garantendo un alloggio per i rifugiati che erano arrivati a Lesbo il 18 marzo ed attendevano di essere ricollocati in un altro stato europeo. Le famiglie siriane (due provenienti da Damasco e una da Dier ez-Zor) erano arrivate appena prima che l’accordo UE-Turchia entrasse in vigore il 20 marzo.
Oggi il Papa ha visitato i rifugiati e i migranti che si trovano nel centro di Moria, a Lesbo, e ha salutato bambini, donne e uomini fuggiti dalla guerra e da violazioni dei diritti umani. Almeno due rifugiati sono scoppiati in lacrime mentre si avvicinavano al Pontefice per ottenere la sua benedizione.
“L’ultimo gesto del Papa è una manifestazione di solidarietà potente. Deve ispirare i governi e le società in un mondo in cui la situazione disperata di un numero record di persone costrette alla fuga incontra troppo spesso barriere, rifiuto e paura”, ha dichiarato l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati Filippo Grandi.
Durante la sua visita, Papa Francesco, insieme al Patriarca Ecumenico Bartolomeo e l’Arcivescovo Ieronymos di Atene e di tutta la Grecia, ha invitato i leader mondiali a rispondere con coraggio nell’affrontare questa enorme crisi umanitaria e le sue cause, e a fornire protezione e soluzioni di lungo termine per i rifugiati in fuga da guerre e violenza.
L’UNHCR invita da tempo tutti i paesi a farsi carico di una quota maggiore di rifugiati originati della più grande crisi umanitaria del mondo, e a fornire ai cittadini siriani vie sicure ed organizzate per trovare sicurezza nei paesi terzi, anche in Europa.
Il mese scorso l’Agenzia ha ospitato una riunione ad alto livello a Ginevra invitando i governi a fornire nuovi ‘percorsi’ per l’ingresso legale nei loro paesi, tra cui un reinsediamento potenziato, sponsorizzazioni private, il ricongiungimento familiare e visti di lavoro e di studio.
L’UNHCR ha come obiettivo 480.000 posti disponibili nei prossimi anni, che rappresentano il 10 per cento della popolazione attuale dei rifugiati registrati (4,8 milioni) nei paesi confinanti con la Siria. L’UNHCR chiede inoltre ai governi dell’UE di incrementare e accelerare il ritmo del ricollocamento dei rifugiati dalla Grecia agli Stati membri dell’UE.
Ad oggi, sono stati messi a disposizione dagli Stati membri dell’UE solo 2.958 posti, nonostante gli impegni dell’UE ad accettare il ricollocamento di 66.400 persone dalla Grecia, e solo 615 persone sono state trasferite in paesi dell’Unione Europea nell’ambito dello schema di ricollocamento.
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