L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) accoglie con favore la decisione del governo del Malawi di riaprire un ex campo per rifugiati per far fronte al crescente numero di persone in fuga dal Mozambico. Circa 10mila rifugiati sono stati registrati finora nel sud del Malawi.
La maggior parte dei nuovi arrivati, che sono entrati in Malawi da metà dicembre, si trovano in un unico villaggio, Kapise, circa 100 chilometri a sud della capitale del Malawi, Lilongwe. Altri sono sparsi in tutto il vicino distretto di Chikwawa. Fino ad oggi, 9.600 persone sono state registrate dal personale dell’UNHCR e del governo, ma altri sono in attesa di essere registrati. Complessivamente si stima la presenza di quasi 11.500 rifugiati.
I tassi giornalieri di arrivi in Malawi sono cresciuti nel corso del mese scorso. Da circa 130 persone al giorno prima di fine febbraio, ora gli arrivi quotidiani a Kapise sono pari a circa 250 persone. I mozambicani che sono arrivati nella prima parte dell’anno dichiarano di essere fuggiti a causa di attacchi mortali sferrati contro i loro villaggi. Le persone arrivate più di recente hanno dichiarato di essere partite per paura degli scontri in atto nel mese corrente tra le forze governative e la RENAMO, il principale gruppo di opposizione, che vuole prendere il controllo di sei province del nord (Manica, Sofala, Tete, Zambezia, Nampula e Niassa).
La decisione del governo del Malawi è stata annunciata nella giornata di venerdì e riguarda la riapertura del campo per rifugiati di Luwani, dove è possibile garantire servizi di base e sicurezza. Se Kapise si trova a soli cinque chilometri dal confine, Luwani è collocato circa 65 chilometri all’interno del Malawi.
Il campo di Luwani precedentemente ospitava rifugiati mozambicani durante la guerra civile (1977-1992) ed è stato definitivamente chiuso nel 2007. I preparativi sono in corso per consentire i trasferimenti, che l’UNHCR auspica di iniziare a breve. Luwani dispone di più di 160 ettari di spazio, in parte ricoperto da foresta. I rifugiati avranno strutture e servizi migliori in questo sito, tra cui servizi sanitari, istruzione, accesso all’acqua e alla protezione. E, soprattutto, sarà più sicuro. L’UNHCR apprezza la generosità del Malawi ad ospitare così tante persone. L’Agenzia ha inoltre ribadito l’importanza di mantenere le porte aperte a persone in fuga da situazioni di pericolo.
Diversi partner, tra cui UNICEF, PAM e MSF, stanno fornendo servizi essenziali a Kapise, tra cui pozzi per l’acqua, cibo e assistenza sanitaria. Ciò ha contribuito a migliorare le condizioni generali che tuttavia rimangono molto difficili. In futuro tale sito sarà utilizzato principalmente come un campo di transito.
La mancanza di fondi per l’UNHCR e per gli altri attori sul campo rappresenta un problema. Sono necessari 1.8 milioni di dollari USA per soddisfare i bisogni immediati, ma saranno necessari altri fondi per far fronte al crescente numero di arrivi. Il Malawi ospita già circa 25mila rifugiati, per lo più provenienti dalla regione dei Grandi Laghi e del Corno d’Africa, in un campo che si trova a circa 50 chilometri da Lilongwe – il campo di Dzaleka – che ora è al completo. Le razioni di cibo sono state tagliate del 50 per cento dal mese di ottobre e le risorse per assistere i rifugiati sono limitate.
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