Nel 2015 92.000 persone hanno raggiunto lo Yemen via mare mentre sono già 36 le persone annegate nel 2016.
Gli ultimi dati relativi agli arrivi via mare nello Yemen mostrano che, nonostante il conflitto in corso, circa 92.446 persone sono arrivate via mare nel 2015, uno dei totali più alti dell’ultimo decennio. Due terzi di queste persone sono arrivate da marzo 2015, quando è iniziato il conflitto. Nel 2015, sono stati 95 i morti registrati, il secondo anno per numero di vittime fino ad oggi, mentre 36 persone sono annegate quest’anno in un incidente avvenuto l’8 gennaio. In considerazione di questo, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha nuovamente messo in guardia chi sta pensando di intraprendere questa traversata, evidenziandone i pericoli.
Dal 2006, anno in cui l’UNHCR ha cominciato la registrazione sistematica degli arrivi nello Yemen, solo nel 2011 (103.154) e nel 2012 (107.532) si sono registrati numeri più alti di arrivi di etiopi e somali rispetto al 2015. Quasi il 90 per cento (82.268) delle persone arrivate lo scorso anno provenivano dall’Etiopia.
Il team dell’UNHCR in Somalia e i suoi partner stanno lavorando con le autorità internazionali e locali per migliorare le condizioni politiche, socio-economiche e di sicurezza in Somalia, nonché per perseguire attivamente soluzioni durevoli per rifugiati, rimpatriati e sfollati interni. Tali sforzi mirano a fornire ai somali un’alternativa alle pericolose traversate via mare verso lo Yemen. Il numero di somali che ha intrapreso la traversata verso lo Yemen è il secondo più alto mai registrato, dopo un picco di poco più di 33mila unità nel 2008.
Tali cifre sono allarmanti. Le persone continuano ad arrivare nonostante l’intensificarsi del conflitto interno in Yemen, e un numero sempre maggiore di persone perde tragicamente la vita nel tentativo di attraversare il mare in imbarcazioni sovraffollate e insicure.
La maggior parte degli arrivi nel 2015 sono avvenuti lungo la costa del Mare Arabico, al contrario di quanto registrato negli anni precedenti, dove la maggior parte degli sbarchi è avvenuta lungo la costa del Mar Rosso, in cui erano attive le reti di trafficanti. Dall’intensificarsi del conflitto, a partire da marzo 2015, alcuni degli scontri più duri hanno colpito il governatorato di Taizz, lungo la costa del Mar Rosso, fatto che potrebbe spiegare il cambiamento delle rotte di viaggio.
I partner dell’UNHCR continuano a pattugliare la costa e a fornire riparo, cibo e assistenza medica alle persone soccorse in mare o che sbarcano con mezzi propri. Le persone che chiedono protezione internazionale vengono riferite agli uffici dell’UNHCR nel Paese. A causa del conflitto in corso lungo la costa del Mar Rosso, un partner dell’UNHCR ha dovuto chiudere temporaneamente il suo centro di transito e una clinica adiacente nella località di Bab-el-Mandab.
Molti dei nuovi arrivati non sono informati sulla gravità del conflitto, ritengono che la situazione sia diventata relativamente calma in alcuni dei governatorati del sud, o danno credito alle voci che parlano di migliori possibilità d’accesso nei paesi limitrofi nel Golfo.
I nuovi arrivati si trovano ad affrontare restrizioni di movimento in Yemen e, secondo le informazioni in possesso dell’UNHCR, alcuni sono stati catturati durante il conflitto e uccisi. Attualmente ci sono meno opportunità di lavoro e disponibilità di servizi, mentre bande criminali e contrabbandieri continuano a operare lungo la costa del Mar Rosso. L’UNHCR e i suoi partner nel Corno d’Africa ammoniscono chi intende intraprendere la traversata verso lo Yemen rispetto ai pericoli legati al viaggio, le condizioni critiche del Paese e le opzioni a loro disposizione in materia di asilo e di assistenza.
Il conflitto continua a imperversare nel Paese e gli yemeniti stanno sostenendo il peso maggiore dell’accoglienza di oltre 2.5 milioni di persone ora sfollate interne. Nonostante l’accesso degli aiuti umanitari sia gravemente compromesso e nonostante i limiti imposti da ragioni di sicurezza, nel 2015 l’UNHCR ha raggiunto oltre 280mila yemeniti sfollati interni distribuendo beni essenziali di uso domestico e altri materiali. Lo Yemen offre anche accoglienza a più di 266mila rifugiati, di cui circa 250mila somali. Nel contempo, più di 168mila persone sono fuggite nei paesi vicini allo Yemen a partire dal mese di marzo 2015.
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