Più di 100 rifugiati vulnerabili, tra cui diversi bambini nati in centri di detenzione in Libia, sono arrivati in Ruanda su un volo di evacuazione umanitaria organizzato dall’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati.
I 116 rifugiati sono atterrati all’aeroporto internazionale di Kigali alle 22.45 di domenica 24 novembre. Sono stati trasferiti in una struttura di transito a Gashora, dove l’UNHCR fornisce loro assistenza salvavita, distribuendo cibo, acqua, cure mediche, sostegno psicosociale e alloggio.
“L’intensificarsi della violenza a Tripoli rende queste evacuazioni più urgenti che mai”, ha dichiarato Vincent Cochetel, Inviato Speciale dell’UNHCR per il Mediterraneo centrale. “Ma con migliaia di rifugiati ancora a rischio nei centri di detenzione e nelle aree urbane della Libia, abbiamo bisogno che gli Stati ci aiutino a evacuare un maggior numero di rifugiati molto più rapidamente”.
I rifugiati provengono principalmente dall’Eritrea, e in misura minore da Somalia, Etiopia, Sudan e Sud Sudan.
Circa due terzi ha meno di 18 anni, e la maggior parte di loro è stata separata dai genitori o dal loro nucleo famigliare allargato. Nel gruppo ci sono due bambini di appena un mese.
Alle persone è stato concesso lo status di richiedente asilo, in attesa che la loro situazione venga esaminata e si perseguano ulteriori soluzioni, tra cui il reinsediamento, il rimpatrio volontario nei Paesi di precedente asilo, il rimpatrio volontario nei Paesi di origine, se le condizioni di sicurezza lo permettono, e l’integrazione locale in Ruanda.
Circa un quarto dei rifugiati è stato evacuato attraverso il Centro di raccolta e partenza di Tripoli. Altri invece sono stati evacuati direttamente dai centri di detenzione e dalle aree urbane.
Le persone sono state identificate sulla base di valutazioni di vulnerabilità. A causa del numero limitato di posti disponibili per l’evacuazione e il reinsediamento, si cerca di dare la priorità alle persone più bisognose, tra cui bambini non accompagnati, sopravvissuti alla tortura e ad altri abusi e persone bisognose di cure mediche.
Nelle prossime settimane sono previsti altri voli umanitari in partenza dalla Libia.
L’UNHCR esprime la propria gratitudine per il sostegno fornito dalle autorità libiche, ruandesi e nigeriane e dell’Unione africana attraverso il Meccanismo di transito di emergenza (ETM). Accoglie inoltre con favore la recente donazione di 10 milioni di dollari USA da parte dell’Unione europea a favore dell’ETM ruandese, che aiuta a evacuare i rifugiati più vulnerabili dalla Libia per metterli in salvo.
A seguito di tale evacuazione, nel 2019 l’UNHCR ha aiutato 2.141 rifugiati e richiedenti asilo a lasciare la Libia, offrendo varie soluzioni tra cui il reinsediamento di 723 persone. Continuiamo a chiedere la fine della detenzione dei rifugiati e dei migranti in Libia, maggiore disponibilità di posti e processi più rapidi e flessibili per porre in salvo un numero maggiore di rifugiati.
Circa 4.500 rifugiati e richiedenti asilo continuano a rimanere nei centri di detenzione in Libia, comprese le persone detenute di recente dopo essere state soccorse o intercettate in mare dalla Guardia Costiera libica. Insieme ad altri rifugiati vulnerabili che vivono in aree urbane, rimangono esposti al rischio di essere coinvolti nei continui scontri o di essere sottoposti a orribili violenze da parte dei trafficanti in Libia.
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