La Conferenza internazionale di solidarietà sulla crisi di rifugiati e migranti venezuelani tenutasi a Bruxelles il 28 e il 29 ottobre 2019 ha mandato un forte messaggio di sostegno ai rifugiati e ai migranti venezuelani, nonché ai Paesi e alle comunità che li accolgono in America Latina e nei Caraibi.
La Conferenza è stata presieduta congiuntamente da Federica Mogherini, Alto Rappresentante/Vice-Presidente della Commissione Europea, Filippo Grandi, Alto Commissario ONU per i Rifugiati, e António Vitorino, Direttore Generale OIM. L’evento mirava a sensibilizzare la comunità internazionale in merito alla crisi di rifugiati e migranti venezuelani e agli sforzi sostenuti dai Paesi e dalle comunità che li accolgono. Essa ha costituito, inoltre, l’occasione per valutare le buone prassi e i risultati conseguiti dai Paesi di accoglienza, confermare il sostegno internazionale a favore di una risposta regionale coordinata, e sollecitare un partenariato globale e inclusivo nell’ambito del quale i contributi di responsabilità e solidarietà siano assicurati dall’intera comunità internazionale e, allo stesso tempo, condivisi tra i settori pubblico e privato.
Tra le 120 delegazioni che hanno presenziato vi sono stati i rappresentanti di istituzioni e Stati membri dell’Unione Europea, dei Paesi dell’America Latina e dei Caraibi più colpiti dalla crisi, Paesi donatori, agenzie delle Nazioni Unite, settore privato, Ong, organizzazioni della società civile e attori impegnati per lo sviluppo, fra i quali istituzioni finanziarie internazionali.
La Conferenza ha riconosciuto come il serio peggioramento della crisi politica e socioeconomica e le violazioni di diritti umani in Venezuela abbiano causato uno degli esodi di più grave entità a livello mondiale. Le persone fuggono ininterrottamente, mentre le risorse e i finanziamenti continuano a essere considerevolmente inferiori rispetto alle esigenze. Secondo dati ufficiali, sono circa 4,5 milioni i venezuelani fuggiti all’estero e la maggior parte di essi si trova in Paesi dell’America Latina o dei Caraibi. La cifra potrebbe arrivare a 6,5 milioni di persone su scala mondiale entro la fine del 2020.
La Conferenza ha elogiato lo straordinario contributo di solidarietà offerto dai Paesi della regione e ha riconosciuto le sfide significative alle quali devono far fronte. I partecipanti hanno riaffermato il proprio impegno convinto a proteggere e assistere migranti e rifugiati venezuelani e a sostenere gli sforzi dei governi dei Paesi che li accolgono, in particolare nell’assicurare un’integrazione sostenibile dei venezuelani nelle comunità locali.
La Conferenza ha espresso, inoltre, apprezzamento per la risposta coordinata dei Paesi in America Latina e nei Caraibi. Il Processo di Quito costituisce una tappa significativa verso l’armonizzazione delle politiche e delle prassi, estendendo in tal modo l’efficacia della risposta umanitaria e consentendo l’integrazione di rifugiati e migranti in tutta la regione.
Pur riconoscendo il diritto sovrano di ciascuno Stato di controllare i propri confini, i presidenti della Conferenza hanno rimarcato l’importanza di preservare l’accesso alle procedure di asilo, rafforzare i meccanismi che permettono di identificare le persone che hanno diritto alla protezione internazionale, mantenere politiche flessibili in materia di ingresso, continuare a garantire i processi di regolarizzazione e di distribuzione di documenti d’identità a rifugiati e migranti venezuelani, nonché facilitare il ricongiungimento familiare. Ogni atto di odio, intolleranza e xenofobia, anche quando isolato e non rappresentativo, deve essere vigorosamente respinto.
La Conferenza ha confermato la necessità di incrementare il sostegno tecnico e finanziario a favore dei Paesi di accoglienza mediante un impegno maggiore di donatori, istituzioni finanziarie internazionali, attori dello sviluppo, e settore privato per supportare le autorità nazionali nell’erogazione dei servizi e per promuovere opportunità economiche a beneficio di rifugiati, migranti e comunità di accoglienza. Le istituzioni finanziarie internazionali possono svolgere un ruolo chiave assicurando prestiti agevolati e donazioni nonché assistenza tecnica. L’intervento anticipato di attori per lo sviluppo sarà necessario per rinsaldare il nesso fra sviluppo e aspetti umanitari, rafforzare i programmi di protezione sociale, sviluppare le competenze e facilitare l’inserimento di rifugiati e migranti nel mercato del lavoro.
I partecipanti hanno sottolineato il bisogno di adottare un meccanismo di cooperazione che coinvolga Stati donatori, istituzioni finanziarie internazionali e altri attori pertinenti. Hanno riaffermato l’importanza del ruolo della Piattaforma di coordinamento regionale guidata da UNHCR e OIM quale meccanismo di coordinamento di risposta alla crisi di rifugiati e migranti venezuelani.
In merito ai passaggi successivi, la Conferenza ha espresso il proprio sostegno a favore della decisione di tenere una prima riunione del Gruppo di amici del Processo di Quito presieduta dall’Unione Europea, nei prossimi mesi. I copresidenti hanno accolto con favore le ulteriori assunzioni di impegni prese durante la Conferenza e hanno evidenziato l’importanza di sostenere un processo continuo, nel corso del prossimo anno, volto a mobilitare significativi finanziamenti supplementari, anche tramite la convocazione di una conferenza dei donatori.
FINE
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Per sostenere le operazioni dell’UNHCR in Venezuela è possibile donare via web al link https://dona.unhcr.it/campagna/venezuela/
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