L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) prende atto della decisione del 4 settembre della Corte suprema dell’Ucraina, che garantisce a centinaia di migliaia di anziani, sfollati interni e residenti delle zone non controllate dal governo (NGCA) nell’Ucraina orientale un accesso rapido e agevole alle pensioni.
Prima della sentenza, molte persone vulnerabili non riuscivano a ricevere i pagamenti mensili a causa degli onerosi requisiti logistici e legali esistenti. Poco meno della metà degli 1,2 milioni di persone che avevano richiesto il pagamento della pensione nelle NGCA nell’agosto del 2014 non l’avevano ancora ricevuto nel luglio 2018.
“La decisione rappresenta un’ancora di salvezza per migliaia di anziani che non ricevono la pensione su cui fanno affidamento, ed è chiaramente la cosa giusta da fare”, ha dichiarato Pascale Moreau, Direttrice dell’Ufficio UNHCR per l’Europa. “Pur riconoscendo l’impegno dell’Ucraina a promuovere riforme, esortiamo le autorità ad attuare la decisione con rapidità per recare sollievo alle molte persone che contano sulla pensione per poter disporre dei beni di prima necessità”.
La decisione ha confermato una sentenza storica da parte di un tribunale di grado inferiore che si è espressa a favore di uno sfollato di Donetsk, la cui pensione era stata sospesa dall’aprile 2017. L’UNHCR ringrazia il proprio partner, l’ONG Right to Protection, per la rappresentanza legale.
A cinque anni dall’inizio del conflitti, l’Ucraina orientale è ancora nella morsa di lotte intense. Il pesante bombardamento lungo I 457 km della “linea di contatto” sta decimando le infrastrutture civili e le aree urbane, mentre la zona circostante sta rapidamente diventando una delle più contaminate dalle mine al mondo.
L’UNHCR continua a esortare la comunità internazionale a sostenere i 3,4 milioni di persone che hanno bisogno di assistenza umanitaria a seguito del conflitto.
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