L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) esorta i leader europei, riuniti oggi e domani a Bruxelles, a trovare una risposta comune all’emergenza in corso, volta a gestire una crisi di rifugiati e migranti che sta diventando sempre più caotica e imprevedibile. Questa potrebbe essere l’ultima occasione per trovare una risposta europea coerente ed efficace per gestire una crisi che sta provocando ulteriori sofferenze e sfruttamento di rifugiati e migranti e crescenti tensioni tra i diversi paesi.
“La mancanza di volontà politica e di unità europea si stanno traducendo in una gestione caotica di questa crisi” ha dichiarato António Guterres, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati.” “Quando nel 1956, 200.000 ungheresi sono fuggiti verso l’Austria e la Yugoslavia, non solo sono stati accolti adeguatamente, ma si è subito messo in atto un programma di ricollocamento e 140.000 persone sono state trasferite in altri paesi. Ciò che è stato possibile allora è possibile anche adesso. La riunione del Consiglio Europeo di domani è assolutamente cruciale per superare le divisioni dell’Europa e per trovare le basi del necessario impegno politico per affrontare la crisi.”
Affinché il programma di ricollocamento risulti credibile è essenziale che i 120mila posti aggiuntivi vengano approvati questa settimana. L’UNHCR rileva che il programma di ricollocamento non può essere efficacemente attuato senza la creazione di strutture d’accoglienza adeguate nei paesi di primo accesso in Europa.
“Con una media di 6mila persone in arrivo ogni giorno sulle coste europee, è necessario un consistente investimento in questo senso. Sono decine di migliaia di persone che hanno bisogno di protezione e assistenza in ogni momento nelle aree di prima accoglienza” ha dichiarato Guterres.
In questa fase della crisi, il programma di ricollocamento da solo non basterà a stabilizzare la situazione. L’UNHCR ha proposto, pertanto, una serie di misure con l’obiettivo di aiutare l’Europa ad affrontare insieme una situazione che può essere gestita. Nello specifico si tratta di:
1. Offrire un forte sostegno europeo per la creazione immediata di strutture in Grecia – e per l’ampliamento di quelle esistenti in Italia – per garantire una maggiore e piu’ efficace capacità in termini di accoglienza, assistenza, registrazione e monitoraggio delle persone che arrivano via mare. Senza un appropriato sistema d’accoglienza, il programma di ricollocamento non può funzionare efficacemente anche in vista di ulteriori arrivi. Analoghi sistemi di accoglienza possono anche risultare necessari in Serbia o in altri Stati europei di transito.
2. Garantire l’avvio immediato del programma di ricollocamento di 40mila persone dalla Grecia e dall’Italia. Sarà necessario incrementare questo numero attraverso l’impegno volontario aggiuntivo da parte di Stati membri dell’Unione europea a fronte delle nuove proposte della Commissione europea per altri 120mila posti. L’UNHCR ritiene che probabilmente queste cifre dovranno essere riviste e aumentate in futuro.
3. Rafforzare i meccanismi per il rimpatrio delle persone che non necessitano di protezione internazionale, secondo principi di sicurezza e umanita’, con il sostegno di Frontex e dell’OIM.
4. Parallelamente, sono necessarie misure per stabilizzare la situazione nei paesi ai confini con l’ Europa, mettendo a disposizione ulteriori fondi per l’assistenza umanitaria ed il sostegno strutturale ai paesi che accolgono il maggior numero di rifugiati. L’UNHCR sollecita, inoltre, un aumento rapido e significativo dei canali d’ingresso legale in Europa per i rifugiati, tra cui maggiori opportunità di reinsediamento ed ammissione umanitaria, ricongiungimento familiare e la concessione di visti per motivi umanitari e di studio.
Quest’anno 477.906 persone sono arrivate via mare in Europa, una situazione d’emergenza che può essere considerata soprattutto una crisi di rifugiati. (Link al portale)
La grande maggioranza di coloro che arrivano in Grecia e si spostano in altri paesi proviene da zone di conflitto come la Siria, l’Afghanistan e l’Iraq (Link al portale). Tale emergenza può essere affrontata solo attraverso un approccio collettivo e globale, con l’effettivo coivolgimento ed impegno di tutti gli Stati membri dell’Unione Europea.
L’UNHCR e’ profondamente convinto che l’attuale crisi di rifugiati e migranti possa essere affrontata solo con una risposta europea collettiva. “L’Europa non può più permettersi di continuare con questo approccio frammentato, che mina gli sforzi verso la condivisione di responsabilità, la solidarietà e la fiducia tra gli Stati e che sta gettando migliaia di donne, uomini e bambini rifugiati nel caos e nella disperazione” ha dichiarato l’Alto Commissario Guterres, aggiungendo che è ora necessario trasformare i molti gesti per l’accoglienza dei rifugiati da parte dei governi e dei cittadini di tutta Europa in una risposta europea comune e consolidata.
L’UNHCR ha incrementato la sua presenza operativa in Grecia, nell’ex Repubblica Yugoslava di Macedonia, in Serbia e Croazia e sta lavorando con le autorità locali per soddisfare i bisogni umanitari essenziali delle persone in arrivo e in transito. L’Agenzia ha offerto inoltre la propria consulenza e assistenza per la creazione e la gestione di strutture di accoglienza e di registrazione e per il programma di ricollocamento.
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