La confusione verificatasi nella giornata di ieri al confine tra Serbia e Croazia, che ha deciso di chiudere alcuni punti di ingresso, e la drammatica situazione di mercoledì sul confine ungherese dimostrano il caos causato dall’assenza di una risposta coerente e comune alla situazione dei rifugiati in Europa.
Con più di 442.440 rifugiati e migranti arrivati attraverso il Mediterraneo dall’inizio dell’anno, circa 2.921 morti e 4.000 persone che arrivano quotidianamente nelle isole greche, la crisi sta peggiorando e rimbalza da un paese all’altro senza soluzione. La sofferenza e i rischi che corrono migliaia di rifugiati e migranti stanno nel frattempo aumentando dal momento che l’incertezza e la carenza di informazioni alimentano la disperazione, aumentano la probabilità di ulteriori incidenti, e generano ostilità verso coloro che sono fuggiti da persecuzioni e conflitti e che hanno bisogno di aiuto. Questo contesto è terreno fertile per i trafficanti e per altre persone che cercano di approfittare di questa popolazione vulnerabile.
A fronte di questo scenario l’UNHCR plaude alla decisione presa nella giornata di giovedì dal Parlamento europeo di sostenere i piani per il trasferimento di ulteriori 120mila persone in tutti i paesi dell’Unione Europea. La riunione straordinaria del Consiglio Giustizia e Affari Interni che si terrà il 22 settembre, e la riunione del Consiglio europeo convocata per il 23 settembre saranno ora di fondamentale importanza per giungere a un accordo. Queste occasioni possono rappresentare l’ultima occasione per una risposta europea positiva, unita e coerente a questa crisi.
L’UNHCR riconosce che l’Europa si sta impegnando per far fronte a questa situazione, e si congratula con i paesi e i loro cittadini che hanno manifestato la volontà di reinsediare i rifugiati e che rispondono positivamente a una situazione che, seppur difficile, è comunque gestibile, a condizione che l’Europa sia unita nel contribuire ad una risposta efficace.
Durante questa settimana l’UNHCR ha proposto una serie di misure che vanno nella più ampia direzione di aiutare l’Europa a risolvere insieme questa situazione. Nello specifico ha proposto:
– La creazione immediata in Grecia di strutture per accogliere, assistere, registrare e monitorare le persone che arrivano.
– L’avvio immediato del processo che porterà al trasferimento dalla Grecia e dai centri esistenti in Italia di 40mila rifugiati, come previsto dal Consiglio ai paesi dell’UE che hanno partecipato. Ciò dovrebbe essere ampliato con ulteriori impegni volontari degli Stati membri dell’UE a fronte di nuove proposte della Commissione europea.
– Un pacchetto di emergenza da parte dell’Unione europea in favore della Serbia affinchè possa assistere, registrare e trasferire in modo adeguato le persone in altri paesi europei.
– In parallelo, l’UNHCR chiede che ci sia un sostanziale aumento delle opportunità per i rifugiati siriani ospitati nei paesi limitrofi alla Siria di accedere ai canali legali per raggiungere l’UE, compresi maggiori possibilità di reinsediamento e ammissione umanitaria, il ricongiungimento familiare e visti umanitari e per studio.
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