L’UNHCR e i suoi partner esprimono preoccupazione per la recente decisione del governo ad interim della Repubblica Centrafricana di impedire ai rifugiati che vivono nei paesi limitrofi di partecipare alle elezioni previste nel mese di ottobre di quest’anno.
Attualmente i rifugiati della Repubblica Centrafricana sono circa 460mila (un decimo della popolazione), fuggiti principalmente in Camerun, Ciad, nella Repubblica Democratica del Congo e nella Repubblica del Congo. Circa 190mila di loro hanno diritto al voto, e la popolazione di rifugiati è in gran parte composta da musulmani (80-90 per cento). Le Risoluzioni 2149 (2014) e 2217 (2015) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite prevedono che vengano indette elezioni inclusive per contribuire a raggiungere la pace e, a tal fine, è importante che a rifugiati e sfollati venga riconosciuto il diritto di voto.
Ma il Consiglio di transizione nazionale della Repubblica Centroafricana ha respinto le disposizioni previste nel progetto di legge elettorale, che consentono ai rifugiati della Repubblica Centrafricana di votare. Coloro i quali desiderano votare dovrebbero innanzitutto rientrare nella Repubblica Centrafricana, in cui però non sono cessate le tensioni e le violenze che avevano provocato la loro fuga e che renderebbero pericoloso il ritorno.
L’UNHCR esprime preoccupazione per il fatto che questa decisione (risalente al 30 giugno) porti all’esclusione di una parte significativa dell’elettorato dalla possibilità di prendere parte al processo politico, che dovrebbe portare a elezioni democratiche e inclusive mirate a ristabilire la pace e la riconciliazione tra le diverse comunità. Se i rifugiati fossero esclusi dal voto un significativo processo di riconciliazione nazionale potrebbe risultare compromesso, e potrebbero crearsi le condizioni per il perdurare del conflitto.
Già da inizio giugno l’UNHCR, su richiesta dell’Autorità nazionale per le elezioni nella Repubblica Centrafricana, aveva cercato di facilitare la partecipazione dei rifugiati all’imminente processo elettorale. I rifugiati erano entusiasti della possibilità di votare.
L’UNHCR ritiene che l’esclusione dei rifugiati dalle elezioni rappresenterebbe una grave battuta d’arresto, per non dire un pericolo, poichè questa tornata elettorale rappresenta il punto di arrivo di un processo politico a cui i rifugiati hanno contribuito, nello spirito della trasparenza e dell’inclusività.
L’Agenzia chiede la partecipazione dei rifugiati alle elezioni affinché anch’essi possano partecipare e decidere il futuro del loro paese. Elezioni libere, trasparenti e inclusive possono contribuire alla costruzione di pace, sicurezza e riconciliazione nazionale e, infine, possono aprire la strada per il ritorno di tutti i rifugiati in condizioni di sicurezza e dignità.
L’UNHCR e i suoi partner, tra cui il coordinatore umanitario Aurelien Agbenonci e la Missione di Stabilizzazione delle Nazioni Unite, continueranno i colloqui con il governo di transizione per sollevare la questione della partecipazione dei rifugiati alle elezioni e per esortarli a permettere ai rifugiati di prendervi parte.
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