L’UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati, è sempre più preoccupata dall’aumento del numero degli sfollati in diverse regioni chiave della Repubblica Democratica del Congo. Dal 2015 il numero degli sfollati interni è più che raddoppiato e a oggi si attesta sulle 3.9 milioni di persone – 248.000 delle quali solo negli ultimi tre mesi. Lo scorso anno, circa 100.000 congolesi si sono rifugiati negli Stati confinanti. Con il dilagare delle azioni delle milizie, delle violenze a sfondo etnico e del conflitto politico che coinvolge molte aree, il rischio di ulteriori movimenti forzati è alto. Le difficoltà nel fornire aiuto alle persone che ne hanno bisogno crescono costantemente.
Provincia di Tanganyika
Nella provincia orientale di Tanganyka, dove ci sono circa 584.000 sfollati interni, all’inizio dell’anno il conflitto civile tra le fazioni Twa e Luba si è riversato nella confinante provincia di Haut-Katanga. Gli scontri con l’esercito continuano, e a prevalere sono le milizie armate. Molti civili sono stati costretti a fuggire e si sono riscontrati omicidi, razzie, estorsioni, torture e altre pratiche disumane. La popolazione ha difficoltà nel sostenersi e ricorre agli aiuti in maniera sempre più ampia.
I rifugiati che dalla RDC si recano nel vicino Zambia sono ospitati provvisoriamente nel centro di transito di Kenani, non lontano dal confine. Ad oggi oltre 5.400 persone si trovano nel centro, dove ricevono assistenza dalle autorità, dall’UNHCR e dalle agenzie partner. È cominciata la stagione delle piogge ed è quindi di primaria importanza mantenere standard ottimali negli ambiti della salute pubblica, dell’igiene e delle scorte d’acqua per prevenire l’insorgere di malattie. È forte anche il bisogno di sostegno psicosociale, insieme all’assistenza alle persone con necessità specifiche – circa il 25 percento della popolazione.
Province di Nord e Sud Kivu
Nel nord-est della RDC, le violenze perpetrate perlopiù dai gruppi armati affliggono le province di Nord e Sud Kivu. Solo nel Nord Kivu sono più di un milione le persone sfollate. Nel Sud Kivu, dove ci sono 545.000 sfollati interni, le condizioni di sicurezza sono andate ulteriormente deteriorandosi nel mese di settembre a causa dell’escalation del conflitto tra le milizie e le forze armate nei territori di Fizi e Uvira. La sensazione di paura è diffusa, anche tra i 30.000 burundesi ospitati nel campo di Lusenda a Fizi.
I congolesi di Nord Kivu sono fuggiti prevalentemente in Uganda e quelli del Sud Kivu in Tanzania – transitando nel Burundi per sfuggire agli attacchi nei loro villaggi. Attualmente l’Uganda ospita il maggior numero di rifugiati provenienti dalla RDC, oltre 236.500 persone, soprattutto nel sud est. In Tanzania, alla fine di settembre, erano presenti 76.890 rifugiati congolesi.
La regione del Kasai
Nel frattempo, sfollati e rifugiati fuggiti dalle violenze che hanno avuto inizio oltre un anno fa, hanno cominciato a fare ritorno nella regione del Kasai, nel centro-sud della RDC. Al 23 ottobre, sono oltre 710.000 le persone che sono ritornate. Molte di queste hanno trovato le loro case distrutte e i propri famigliari uccisi. Ad oggi la situazione nel Kasai è ben lontana dal definirsi stabile e in alcune aree gli aiuti umanitari sono arrivati solo ora.
In totale, gli sfollati nella regione del Kasai sono più di 762.000. In Angola, nella provincia Lunda Norte, vivono altri 27.555 congolesi che sono fuggiti dal Kasai e sono assistiti da organizzazioni partner dell’UNHCR.
L’UNHCR sta coordinando le attività per garantire la protezione degli sfollati a causa del conflitto in Kasai di coloro che ritornano nelle comunità d’origine e di altre persone vulnerabili. L’UNHCR ha distribuito beni di prima necessità e si sta preparando a garantire ulteriore supporto, in particolare nelle comunità dove le persone stanno facendo ritorno.
Vista la situazione in queste tre regioni, l’UNHCR e le organizzazioni partner hanno recentemente alzato il livello di emergenza nella Repubblica Democratica del Congo al livello 3 (il livello più alto). Nell’ambito delle operazioni, l’UNHCR sta adempiendo alla sua parte di responsabilità, focalizzandosi sull’assistenza agli sfollati, mantenendo la leadership sulle attività di protezione delle persone.
Rifugiati
In tutto, oggi, sono circa 621.711 i rifugiati della RDC che hanno trovato protezione in oltre 11 paesi del continente africano. I finanziamenti sono necessari con la massima urgenza. Dei 236.2 milioni di dollari statunitensi richiesti per rispondere ai bisogni di rifugiati, sfollati interni e altre persone vulnerabili in RDC, ne sono stati ricevuti finora solo 49,7 milioni, un quinto del totale necessario.
Al tempo stesso, il numero di rifugiati nei paesi vicini che chiedono protezione all’interno della Repubblica Democratica del Congo è aumentato di un terzo dall’inizio del 2016 e adesso ha raggiunto quota 526.000 persone. Continuano gli arrivi dal Burundi, dalla Repubblica Centrafricana e dal Sud Sudan.
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